Un Circolo è una associazione senza fini di lucro fra persone che vogliono promuovere insieme attività ricreative, culturali, sportive, ecc.
L’atto costitutivo è l’atto di nascita dell’associazione, nomina il primo consiglio direttivo provvisorio.
Lo statuto è l’insieme delle norme che regolano la vita del circolo, che valgono per tutti i soci.
La tessera documenta l’iscrizione del socio al circolo e all’associazione nazionale, consente di partecipare alle iniziative e alla vita dei circolo e dell’associazione di riferimento.
L’affiliazione è l’atto di iscrizione e adesione del circolo ad una associazione nazionale, nel cui statuto il circolo stesso si riconosce.
E’ l’insieme delle attività e delle iniziative deliberate dall’assemblea su proposta del consiglio; la sua realizzazione, al di là di tutte le definizioni giuridiche e teoriche, è ciò che qualifica veramente la natura del circolo.
E’ il documento che riporta i movimenti relativi alla gestione delle attività, alle spese generali, al tesseramento e presenta all’assemblea dei soci la situazione dei rendiconto economico e finanziario, obbligatorio per legge dal 1998.
Sono autorizzati a frequentare i locali e le attività i soci dei circolo in regola con il pagamento della quota sociale; è inoltre facoltà del circolo consentire l’accesso ai soci dell’associazione nazionale cui esso aderisce.
[“…a fare un circolo si guadagnano un sacco di soldi”]
Il carattere non lucrativo dei l’associazione esclude la suddivisione di utili; eventuali compensi per l’espletamento di marisioni di servizio possono essere corrisposti solo nelle forme consentite.
[“i circoli non pagano le tasse”]
E’ vero in linea generale per quanto concerne le attività istituzionali, purché siano riservate ai soci (con l’eccezione di alcune attività fiscalmente rilevanti, come ad esempio la somministrazione di pasti). Esattamente come per tutte le associazioni di volontariato e di promozione sociale presenti in Italia.
[“il bilancio di un circolo può essere solo in pareggio”]
Non necessariamente, ma l’avanzo di gestione deve essere destinato, su decisione dell’assemblea dei soci, ad usi compatibili con le finalità statutarie (migliorie alla sede, reinvestimento in attività, beneficenza, ecc.)
[“il circolo può utilizzare solo il lavoro volontario dei soci”]
Nulla vieta di prevedere, nelle forme consentite, compensi a persone, soci e non, per lo svolgimento di mansioni ed incarichi.
Un circolo non è un negozio o un bar, ma nasce dall’iniziativa di cittadini che, senza fini di lucro, si associano per sviluppare un comune interesse, quindi non ci sono “padroni” o “soci fondatori” (dotati cioè di diritti particolari).
In Italia, infatti, sono alcune decine le associazioni con finalità riconosciute dal Ministero dell’Interno che possono rilasciare affiliazioni.
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