Provare a trasformare problemi in occasioni, si potrebbe sintetizzare così il senso del protocollo dal titolo “Famiglia, casa e lavoro: nuove pratiche per l’integrazione dei cittadini migranti” sottoscritto ieri pomeriggio, venerdì 26 giugno, tra Assessorato al welfare del Comune di Bari, CGIL Camera del lavoro di Bari e ARCI Bari.
Il protocollo, proposto da ARCI Bari, è il frutto del lavoro realizzato nell’ambito delprogetto FEI “Partecipare per integrarsi. Buone pratiche transnazionali per azioni locali”, a cui ARCI Bari ha partecipato assieme ad altri soggetti italiani, francesi, tedeschi e belgi, tutti impegnati nell’ambito dell’integrazione e dell’intercultura. Un progetto avente per obiettivo l’individuazione e la messa in rete di buone prassi per l’inclusione sociale e culturale dei cittadini migranti.
Il testo del protocollo individua alcune pratiche innovative da utilizzare in particolare per interventi sui temi della ricerca della casa, puntando a favorire la creazione sistemi di garanzia che aiutino chi già lavora ad accedere a un mutuo o ad ottenere un affitto; del lavoro, migliorando (anche con un maggior coinvolgimento delle comunità straniere presenti in città) la diffusione di una corretta informazione a facilitando percorsi di emersione dal lavoro nero; e del ricongiungimento familiare, valorizzando con percorsi mirati di orientamento sociale, il periodo che intercorre tra l’avvio della procedura di ricongiungimento da parte dell’immigrato residente e l’arrivo dei familiari dal paese d’origine: per uomini, donne e soprattutto minori, che arrivano da realtà molto diverse dalla nostra, l’impatto con la nuova città infatti, se non preparato adeguatamente, può essere traumatico e problematico.
A sottoscrivere il protocollo saranno l’Assessore al welfare del Comune di BariFrancesca Bottalico, il segretario della Camera del lavoro di Bari,Pino Gesmundo, e il presidente di ARCI Bari,Luca Basso. I tre soggetti firmatari avranno tempo fino a giugno 2017 per mettere in pratica anche a Bari i contenuti dell’accordo.
“L’integrazione e l’inclusione dei cittadini di origine straniera – ha detto il Presidente di ARCI Bari,Luca Basso – è la vera sfida che attende la nostra città negli anni futuri. Creare una comunità allo stesso tempo coesa eplurale deve essere il nostro obiettivo, e possiamo raggiungerlo operando con determinazione nei luoghi di lavoro, nei rapporti di vicinato e creando occasioni di dialogo e socializzazione. Un progetto di società ambizioso e bellissimo, ma possibile, anche grazie alla sintonia di intenti che con l’Assessorato al welfare del Comune e con la CGIL di Bari stiamo via via consolidando.”
“Bisogna fare un’analisi attenta sulle politiche di accoglienza della nostra provincia – ha dichiarato il Segretario Generale della Cgil di BariPino Gesmundo – tenendo aperta la riflessione sulla gestione del Cara e del Cie, luoghi dove non sono garantiti i diritti fondamentali dell’immigrato, ma anche dell’accoglienza Sprar.La Cgil di Bari è da sempre in prima linea sulle tematiche riguardanti la partecipazione attiva degli immigrati alla vita della città, attraverso il riconoscimento del diritto al voto amministrativo e si batte inoltre per l’introduzione in Italia dello “ius soli”, vale a dire il diritto per ogni bambino che viene al mondo nel nostro Paese ad essere cittadino italiano sin dalla nascita. Il fenomeno quindi – conclude Gesmundo – dovrà essere affrontato nella sua complessità, a tutti i livelli e coinvolgendo tutti i soggetti interessati dal Governo alle istituzioni locali e sovranazionali”
“L’intesa odierna – ha detto l’assessora al welfare del Comune di Bari, Francesca Bottalico – si affianca al lavoro che in questi mesi l’amministrazione comunale sta portando avanti con i sindacati, il volontariato e le realtà laiche e cattoliche che si occupano di tutela dei soggetti più fragili al fine di realizzare azioni integrate e un confronto continuo sulle modalità e sugli strumenti utili per avviare dei reali processi di inclusione. Attraverso questo protocollo, inoltre, facciamo un ulteriore passo in avanti verso la definizione del forum sull’immigrazione da realizzare in rete su scala metropolitana”.